23.05.2022 e_diario
Il risveglio a Tambacounda è sempre memorabile. Al sole 38 gradi…. ma all’ombra si scende a 37. Una bella differenza. Colazione, dove scopro che un succo di frutta ai coloranti costa come il piatto di pesce che ho mangiato ieri a cena.
Bagagli, foto ricordo con fondale piastrellato e si parte verso Dakar. Sarà il succo ai coloranti ma guido senza sosta fino a Gossas, dove facciamo un pit stop per permettere a Seydou di pregare alla moschea.
Risaliamo in auto, schiviamo Diourbel con una deviazione, dove un montone Kamikaze cerca di immolarsi, per fortuna senza riuscirci, e arriviamo all’autostrada Thies-Touba.
Scateniamo i motori (l’autostrada è assolutamente vuota) e a 124 km all’ora (133 km in discesa a favore di vento, per essere super precisi) arriviamo allo svincolo dell’altra autostrada (Dakar-Mbour).
La faccio breve perché va bene tutto, ma forse tutti questi dettagli alla fine risultano un po’ inutili e dispersivi.
Finalmente arriviamo a Dakar, all’École Unautremonde. Sono le 18.15, ci sono 25 gradi e soffia un certo vento. Ringraziamo il nostro 4×4 F.A.I. stoPaludisme mobile per gli oltre 2.000 km percorsi in questi giorni su tutti i terreni e pendenze possibili. Poi crolliamo.
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