09/12/2015


L’obiettivo della mattina ? concludere l’album fotografico dei bimbi: una classe per volta arriva nel cortile accompagnata dal maestro (o dalla maestra). Prima facciamo la foto alla classe completa, poi uno ad uno chiamiamo i bambini per la foto singola. Alcuni bambini si divertono come matti, si sentono protagonisti e si mettono in pose rapper-style, altri si sentono intimoriti dall’obiettivo e farli sorridere ? davvero un’impresa. Alla fine della mattinata abbiamo concluso il nostro lavoro: abbiamo fotografato tutti i 144 bambini della GarderiEcole! Ci meritiamo un buon pranzetto che alla Garderie non manca mai: oggi il men? prevede Yassa Poisson, condividiamo il piatto con le cuoche e usiamo le mani anzich? i cucchiai, questo ci permette di godere del sapore pi? autentico del cibo.

Dopo pranzo coinvolgiamo i bambini in un’attivit? manuale per creare delle stelle da appendere all’albero di Natale… si proprio cos?, perch? anche qui in Senegal si festeggia il Natale, con addobbi e luminarie in tutta la citt?, che contrastano il nostro immaginario, visto che ci sono 30 gradi! Cartoncino, forbici, colla, perline ma soprattutto brillantini… che hanno ricoperto il piano di lavoro ma anche tanti visi dei bambini.
A fine giornata Seydou ci accompagna a scegliere un djemb? da regalare. Ci addentriamo in una via ricca di laboratori di strumenti a percussione senegalesi; lo scenario ci regala artisti intenti ad intagliare il legno e tirare le pelli, e per mostrarci il valore dei loro strumenti ci riservano uno spettacolo di percussioni che ci rende difficile stare fermi, la loro musica ? sempre coinvolgente!

Eli, Manu&Mao

Finita la riunione io eMaurice abbiamo parlato con Fatou del campo di vacanza, essendo lei pratica di colonie estive; ci saranno attivit? in condivisione tra toubab (termine che significa bianco in wolof) e senegalesi, animazione, sport, piccole rappresentazioni teatrali e mille altre cose.
Dopo quest’incontro io, Maurice, Valentina e Samba siamo andati a salutare le persone che vivono nella baraccopoli di Medina (il quartiere dove abitano alcuni bambini dell’asilo).
In mezzo alle tante persone che vi vivono all’interno, ai sorridenti bambini, all’accoglienza delle donne, prendono vita in noi tanti pensieri, ma soprattutto tutto ci? che ci circonda, lo stare qui, l’asilo, la scuola, si vestono di nuovo valore, ed ? un’emozione che ci accompagna fino alla sera, fin dentro l’ultimo pensiero pesante e felice prima di addormentarci. Sono questi momenti, questi incontri a volte a fare la differenza, a regalarci quel qualcosa in pi? che ci si porta al ritorno da questi viaggi.

Eli&Vale

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