Amoul yakalate


22/08/2015

 

La sveglia alle prime luci del mattino oggi ci pesa ben poco, probabilmente perch? ? l?ultimo giorno che vivremo coi bambini e non vogliamo perdere nemmeno un secondo di questa giornata.  Col tempo abbiamo imparato che ogni programma pu? saltare da un momento all?altro e, come da copione, i pullmini non arrivano. Non importa: per una volta ci godiamo l?attesa e, seduti sui gradini, guardiamo i bambini: c?? chi suona il tam tam, chi fa le treccine a qualcun altro, chi sonnecchia ancora sulla sedia.

Alle 8, in ritardo di un?ora, arrivano i nostri pullmini, che, infilatisi nel traffico cittadino, ci portano al porto. Armati di biglietto, ci mettiamo in fila. Raggiunta Gor?e, si parte per la visita dell?isola: incontro con un?altra colonia alla scuola Mariama Ba e sfida di canti, visita alla Casa degli Schiavi, passeggiata fino al belvedere e ritorno verso il porto.

La sera improvvisiamo un?ultima discoteca, sperando di poter far divertire i bimbi un?ultima volta. Ma nonostante i balli e i giochi, ci rendiamo conto che l?atmosfera non ? pi? rilassata: stiamo per partire, lo sappiamo tutti. Lo sanno bene i bambini della Casamance, che cominciano a versare qualche lacrima, lo sappiamo noi volontari, che a turno andiamo a rifugiarci dietro la cucina per piangere in silenzio. Poco alla volta portiamo tutti i bimbi nelle stanze. Qualcuno non vuole saperne di andare a letto, qualcuno ti chiede di restare sdraiato con lui e non ti lascia la mano. E in quel momento ti rendi conto del grande vuoto che da domani ti porterai dentro e che solo il sorriso dei bambini potr? rendere meno difficile da sopportare.

Deni & Eli

Finita la riunione io eMaurice abbiamo parlato con Fatou del campo di vacanza, essendo lei pratica di colonie estive; ci saranno attivit? in condivisione tra toubab (termine che significa bianco in wolof) e senegalesi, animazione, sport, piccole rappresentazioni teatrali e mille altre cose.
Dopo quest’incontro io, Maurice, Valentina e Samba siamo andati a salutare le persone che vivono nella baraccopoli di Medina (il quartiere dove abitano alcuni bambini dell’asilo).
In mezzo alle tante persone che vi vivono all’interno, ai sorridenti bambini, all’accoglienza delle donne, prendono vita in noi tanti pensieri, ma soprattutto tutto ci? che ci circonda, lo stare qui, l’asilo, la scuola, si vestono di nuovo valore, ed ? un’emozione che ci accompagna fino alla sera, fin dentro l’ultimo pensiero pesante e felice prima di addormentarci. Sono questi momenti, questi incontri a volte a fare la differenza, a regalarci quel qualcosa in pi? che ci si porta al ritorno da questi viaggi.

Eli&Vale

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