Dolceamaro


Pappaparapapaaa si va in scena !Finalmente il gran giorno ? arrivato e tra l’agitazione generale ‘puf’ appare un tendone da circo con tanto di sedie annesse neanche fossimo nel pi? grande teatro di Dakar !Questi senegalesi hanno sempre un asso nella manica. E un gran teatro non pu? che ospitare dei grandi attori: i nani sono stati straordinari . Balli, dimostrazioni di sicurezza e recita teatrale hanno intrattenuto la platea gremita di genitori . Oltre ad essere attori , gli scuretti si sono rivelati anche dei veri artisti ! La scuola si ? trasformata in un atelier per presentare i capolavori creati in questi giorni. Anche noi tubab abbiamo voluto metterci lo zampino : le prove furtive hanno dato i loro frutti ! Un ‘vorrei la pelle nera , vorrei il caldo sole del Senegaaal ‘ ? risuonato nell’aria unendo grandi e piccini , bianchi e neri su un unico palco. 
Ed eccoci all’amaro : ? arrivato il momento dei saluti . Alla spicciolata i bimbi di Dakar si sono incamminati verso casa mano per mano con i genitori , salutandoci con grandi sorrisi e qualche lacrima . Per i nani della Casamance invece il ritorno si fa pi? complicato . Li attende un viaggio senza fine con tanto di attraversata in zattera e sentieri nella foresta. Grandi abbracci e fiumi di lacrime , non di tristezza ma di gioia per il turbinio di emozioni vissute . Cuori che resteranno legati per sempre. In tutto questo trambusto d’emozioni non ci siamo dimenticati di una parte importante del campo : il rapporto tra noi campisti . Per festeggiare zio Ubecu infatti ci addentriamo per l’affascinante Dakar notturna per un’ultima cenetta senegalese. Brindisino e sogni d’oro!
E&M

Finita la riunione io e Maurice abbiamo parlato con Fatou del campo di vacanza, essendo lei pratica di colonie estive; ci saranno attivit? in condivisione tra toubab (termine che significa bianco in wolof) e senegalesi, animazione, sport, piccole rappresentazioni teatrali e mille altre cose.
Dopo quest’incontro io, Maurice, Valentina e Samba siamo andati a salutare le persone che vivono nella baraccopoli di Medina (il quartiere dove abitano alcuni bambini dell’asilo).
In mezzo alle tante persone che vi vivono all’interno, ai sorridenti bambini, all’accoglienza delle donne, prendono vita in noi tanti pensieri, ma soprattutto tutto ci? che ci circonda, lo stare qui, l’asilo, la scuola, si vestono di nuovo valore, ed ? un’emozione che ci accompagna fino alla sera, fin dentro l’ultimo pensiero pesante e felice prima di addormentarci. Sono questi momenti, questi incontri a volte a fare la differenza, a regalarci quel qualcosa in pi? che ci si porta al ritorno da questi viaggi.

Eli&Vale

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