7?giorno alla Garderie


Il giorno dopo la festa tutti, compresi noi, ci siamo svegliati con un po’ pi? di calma; come la quiete dopo la tempesta, una tempesta bellissima piena di colori, musica, sorrisi, balli, festoni e tanto altro.

Questa mattina abbiamo fatto provare a Valentina l’ebrezza di prendere una delle piroghe che ti porta ad N’gor, un’isoletta a nord-ovest di Dakar; arrivati ci siamo fatti qualche bagno ed abbiamo preso quel poco di sole che c’era. Pi? tardi siamo andati a fare un giro al grande e particolare mercato di Soumb?dioune; particolare perch? ? un mercato interno, se ci passi affianco e non sai dell’esistenza potresti anche non accorgertene, e poi perch? ? pieno di piccoli negozietti stracolmi di oggetti tipicamente senegalesi/africani, oggetti in pelle e in legno, di souvenir e di altre cianfrusaglie che attirano molto i turisti. Ad ogni passo che fai ci sono almeno due o tre venditori che ti invitano, parecchio insistentemente ad entrare e a guardare la loro merce; la contrattazione qui regna sovrana.
Dopo Soumb?dioune ci siamo spostati ad un altro mercato nel quartiere di Medina che si chiama Til?ne; volevamo comprare una stoffa tipica senegalese che si chiama waax, la cercavamo della stessa fantasia dei vestiti che le bimbe della garderie avevano alla festa.
Contenti degli acquisti siamo tornati in asilo perch? Valentina potesse salutare tutti, essendo questa la sera della sua partenza, e non sono mancate lacrime e sentiti a bientot.
Io, Samba Maurice e Valentina ci siamo poi diretti in aeroporto per accompagnarla e salutarla; qui tutte le emozioni si accelerano, la convivenza un po’ spartana ti unisce, la lontananza da casa ti avvicina, la mancanza di esagerate connessioni tecnologiche con il mondo ti fanno essere pi? presente nel posto in cui sei. Ecco tutto questo ed altro ? per dire grazie a Vale che ha portato la sua personalit? e il suo cuore in questo posto; in questo viaggio posso dire di portare via con me molte cose, un’amica ? una di quelle.
Eli

Dopo la mattinata passata saltellando da una classe all’altra, tenendo compagnia ai bambini e giocando un po’ con loro, ascoltando la lezione, chiacchierando con i maestri sul programma scolastico ormai alla fine, e dopo aver pranzato ? iniziata la riunione degli insegnanti sull’organizzazione della festa. Non essendoci Amady, il meraviglioso direttore, il personale si ? dovuto dividere i compiti e il tutto sta ben funzionando.
Finita la riunione io e Maurice abbiamo parlato con Fatou del campo di vacanza, essendo lei pratica di colonie estive; ci saranno attivit? in condivisione tra toubab (termine che significa bianco in wolof) e senegalesi, animazione, sport, piccole rappresentazioni teatrali e mille altre cose.
Dopo quest’incontro io, Maurice, Valentina e Samba siamo andati a salutare le persone che vivono nella baraccopoli di Medina (il quartiere dove abitano alcuni bambini dell’asilo).
In mezzo alle tante persone che vi vivono all’interno, ai sorridenti bambini, all’accoglienza delle donne, prendono vita in noi tanti pensieri, ma soprattutto tutto ci? che ci circonda, lo stare qui, l’asilo, la scuola, si vestono di nuovo valore, ed ? un’emozione che ci accompagna fino alla sera, fin dentro l’ultimo pensiero pesante e felice prima di addormentarci. Sono questi momenti, questi incontri a volte a fare la differenza, a regalarci quel qualcosa in pi? che ci si porta al ritorno da questi viaggi.

Eli&Vale

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