13?giorno in Garderie


Stamattina abbiamo ripreso l’aereo per tornare a Dakar, il volo ? anche partito con un quarto d’ora di anticipo e dopo circa 40minuti siamo atterrati. La cosa buffa di stamattina ? che ci abbiamo impiegato meno di 40 minuti per fare da Ziguinchor a Dakar e pi? di ? d’ora per fare dall’aeroporto alla garderie; sono cos? i tempi senegalesi, non bisogna avere fretta!

La sensazione, una volta usciti dall’aeroporto, ma soprattutto dopo essere arrivati all’asilo, ? stata quella di essere tornati a casa, questo grazie al calore che c’? qui.

In tarda mattinata siamo andati a fare delle commissioni nel centro di Dakar; andare in giro per le strade, per queste strade, tra la gente, fa sempre un grande effetto. L’occhio non si abitua mai a questo ?altro mondo?; ? bellissimo stupirsi ogni giorno, ogni momento, scoprire che ci sono modi diversi di vivere la vita. Se riesci ad aprire il tuo cuore, il mondo si apre a te.

Abbiamo pranzato al Centro culturale francese, dove abbiamo incontrato Carlou D, un famoso cantante senegalese, abbiamo approfittato per chiedergli il numero in vista di una collaborazione per la festa di Natale della Garderie, senza esitare ce l’ha dato. Un altro esempio di teranga, una parola wolof che significa ?ospitalit??; estremante rappresentativa di questo popolo.

Nel pomeriggio ho concluso l’attivit? con le classi di Seynabou, Ngima (anche lei ha fatto la sua stellina di pasta di sale) e di Kadisha e i nani tutti contenti sono andati a casa con i loro lavoretti dopo mille ?merci tata Elis? (Elina, Eliva, ognuno ha il suo modo di chiamarmi).

A cena stasera siamo stati in un ristorante su una terrazza al terzo piano di un hotel che da proprio sull’oceano; ? con il rumore delle onde del mare che vi do la buona notte.

A domani!

Eli

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