Democrazia in fiamme

Ieri sera la Corte Costituzionale Senegalese ha convalidato la candidatura per il terzo mandato dell’attuale presidente della repubblica Wade. La risposta dei senegalesi non si ? fatta attendere. Dalla piazza dell’obelisco, dove erano raccolti tutti i rappresentanti dell’opposizione e i movimenti M23 e Y’en a marre (nati attorno alla data del 23 giugno scorso quando Wade cerc? di modificare la costituzione senegalese introducendo la figura di vicepresidente – un modo grossolano e vergognoso di piazzare suo figlio Karim come suo successore alla guida del paese) ? subito partito un corteo che si ? scontrato ferocemente per tutta la notte con le forze armate e la polizia.

Il bilancio per il momento ? di un poliziotto ucciso e quattro feriti fra i manifestanti.

La protesta si ? diffusa per tutte le citt? del Senegal.

Amadi Sonko mi riferisce di incendi appiccati a Thies alla sede del partito al potere PDS, disordini a Kaolack e a Mbour particolarmente accesi.

I cinque membri della Corte Costituzionale hanno ammesso per ora 14 candidati su 17. Tra gli esclusi Youssou n’dour a causa di un numero insufficiente di firme valide. Il re della mbalax ha subito contestato la decisione evidenziando che i controlli della validit? delle firme sono stati eseguiti dal ministero degli interni, evidentemente controllato da uomini di Wade. Una congiura politica contro di lui, ha affermato, dichiarando l’intenzione di presentare un ricorso urgente insieme agli altri due esclusi Abdourahmane SARR e KEBA KEINDE.

Mentre l’ambasciatore degli Stati Uniti diffonde un appello alla tranquillit? con un esortazione ha rispettare la decisione della Corte Costituzionale, tutti le forze di opposizione e la maggioranza dei senegalesi minacciano di arrivare “fino in fondo” per impedire a Wade di partecipare alle elezioni.

Ci sono due chiavi di lettura diversa della minaccia: quella pi? moderata ? di intraprendere azioni legali per contestare la decisione della Corte Costituzionale. Quella pi? estrema ? di assaltare il palazzo presidenziale e cacciare Wade.

Solo nei prossimi giorni vedremo quale linea prevarr?.

Amadi e altri nostri volontari senegalesi non nascondono la loro preoccupazione. Tutti sanno che se si arriva alle elezioni il 26 febbraio Wade ha ottime probabilit? di vincerle al primo turno, dato che l’opposizione si presenta comunque frantumata in 13 partiti diversi, il mediocre risultato di oltre due anni di litigi e rotture nel vano tentativo di scegliere un’unica leadership di opposizione.

Le speranze di una soluzione nonviolenta e democratica sembrano di ora in ora pi? flebili

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